Il corpo farfallato è una parte meccanica accessoria fondamentale ai fini delle performances del motore. Già una sua corretta messa a punto permette al motore di esprimere al massimo le sue potenzialità – spesso con risultati notevoli -. Come tutte le parti prodotte in grande serie, può essere migliorata… già una rifinitura ed ottimizzazione delle parti di serie, senza andare a stravolgere il tutto con modifiche radicali o addirittura con la sua sostituzione in blocco, garantisce risultati soddisfacenti e tutto sommato tangibili. Da premettere che dovendo smontare completamente il corpo farfallato, una volta rimontato questo dovrà essere rimesso completamente a punto utilizzando attrezzature particolari:
- apparecchiatura di diagnosi per la regolazione del TPS;
- vacuometro per il pareggio dei corpi farfallati e la corretta regolazione del regime di minimo;
- analizzatore gas di scarico per regolazione del tenore di Co e regolazione del regime di minimo;
- … esperienza ed “orecchio”!!
Questa è solo una guida sommaria su come e dove intervenire su questo particolare, analizzando nello specifico il corpo farfallato destinato ai motori Desmodue. Il principio fondamentale della elaborazione di questo componente è quello di rendere la colonna gassosa in ingresso verso il motore il più possibile omogenea e priva di turbolenze.
Ecco qui un bel corpo farfallato di un motore Desmodue i.e.. Nello specifico, si tratta di un farfallato di un motore ST2. Prima di iniziare a lavorarci sopra, per quanto possibile, date una pulita sommaria al gruppo.
Il primo passo è lo smontaggio degli iniettori. Ogni iniettore è tenuto in sede da un cavallotto in materiale plastico, trattenuto da due viti con testa conica ed inserto esagonale maschio da 4 mm.. L’iniettore opporrà una certa resistenza ad essere sfilato a causa degli o-ring di tenuta. Già che sono smontati, una verifica (ed eventuale sostituzione…) agli o-ring non sarebbe male: devono apparire assolutamente integri e privi di screpolature o segni. Una pulizia ad ultrasuoni e verifica della portata sarebbe l’optimum!
Il corpo farfallato master, quello che quando montato sulla moto è posizionato sul lato sinistro della moto, sul lato più esterno ha montato il sensore TPS (Throttle Position Sensor). E’ fissato con due viti con testa Torx e da due piastrine di appoggio. Smontate le viti è sufficiente sfilarlo dal corpo farfallato.
I due corpi farfallati che formano il gruppo sono tenuti insieme da due lunghe aste filettate fermate con un dado flangiato da 8 mm..
Smontati i bulloni e sfilate le due aste, i due corpi farfallati si separano fra loro, vincendo la leggera resistenza offerta dalla molla e dalla vite di bilanciamento posta fra i due corpi farfallati.
In questa immagine si nota lo spessore dell’asta guida e la fuoriuscita e l’ingombro “imbarazzante” delle viti di fermo delle farfalle (una è stata rimossa per evidenziarne le dimensioni). Le viti di fermo delle farfalle hanno una testa Torx T3. Iniziate a lavorare sul corpo farfallato master.
Prima di rimuovere la farfalla, segnate la posizione di montaggio, il verso ed il corpo farfallato di montaggio. Su un lato della farfalla è riportata stampigliata una sigla, utilizzatela come “guida” per segnarvi come sono montate.
Dietro il TPS, sul corpo farfallato master, si trova una rosetta di acciaio di ritegno. sfilatela aiutandovi con un punteruolo.
E’ ora possibile smontare l’asta di comando del corpo farfallato.
Su ciascun corpo farfallato trovate le viti di regolazione by-pass. Svitatele completamente. Verificate lo stato dell’o-ring di tenuta infilato sulla vite by-pass.
Dedicatevi ora allo smontaggio del cinematismo di comando posto sull’altro corpo farfallato. Segnatevi con cura la posizione e la sequenza con cui smontate ogni particolare!!
Solitamente, smontando il cinematismo si scopre tantissima sporcizia accumulata con il tempo… una bella pulita!! Nell’immagine si può notare:
- dado di ritegno;
- mezza-luna di guida e comando delle valvole gas
- bilancino dello starter
- Stopper starter
Prima di iniziare ogni tipo di lavorazione, deve essere effettuata una accuratissima pulizia di ogni particolare. Potrà tornare utile usare un prodotto tipo il WD40 per arrivare ad ammorbidire le morchie presenti negli anfratti e nei condotti dei corpi farfallati. Per la pulizia generale si può usare un solvente adatto non troppo aggressivo. Assolutamente da evitare nafta e simili, mentre invece può andare benissimo del petrolio bianco. Per portare via lo sporco: straccetto di cotone, spazzolino, pennellino ed aria compressa per portare via il tutto ed asciugare con la massima cura.
Ecco come deve apparire ciascun corpo farfallato una volta ripulito: deve sembrare NUOVO!!
Questa è una zona dove si andrà ad intervenire: l’area dove si affaccia l’ugello dell’iniettore. Dalla immagine si può notare dove il carburante si trova ad inondare il condotto. Da notare che in particolare la parte superiore del condotto si trova a contatto diretto con la colonna di carburante in uscita dall’iniettore. Questa zona, di serie, ha una forma a spigolo vivo che và a creare indesiderate turbolenze alla colonna di carburante che, inevitabilmente, influenzano negativamente la colonna gassosa in ingresso nel condotto di aspirazione con ripercussioni negative sulle performances.
Lo stesso condotto del corpo farfallato presenta una finitura superficiale piuttosto grossolana. In primo luogo creano turbolenze eccessive all’interno del condotto e a lungo andare si formano dei depositi di morchia, proprio come si vede in foto.
Una volta pulito e sgrassato il condotto, si dovrà procedere a rendere la superficie il più liscia possibile. In caso di corpi farfallati con l’iniettore posto nella parte inferiore, si può tentare addirittura di lucidare a specchio il condotto, dato che il famigerato fenomeno dello “strato limite” non andrà ad operare sulla miscela aria/carburante, ma esclusivamente sulla colonna di aria che percorre il condotto del corpo farfallato. Invero, nei corpi farfallati dotati di iniettore sopra farfalla, la lucidatura a specchio è assolutamente da evitare. Comunque, in ogni caso, una finitura superficiale lucida ma non a specchio và benissimo. Ad occhio, è sufficiente che i segni di lavorazione presenti sulla superficie del condotto vengano completamente eliminati e si ottenga una superficie omogenea e liscia. I condotti delle viti by-pass non devono essere toccati.
Altra lavorazione coinvolge la zona a spigolo vivo della sede dell’iniettore. Questa dovrà essere riprofilata in modo più morbido ed aerodinamico possibile, raccordandola in modo uniforme con la superficie del condotto dove si affaccia.
Una parte fondamentale della elaborazione è il profilo dell’asta di comando delle farfalle. L’asta dovrà essere lavorata in modo da fargli presentare un bordo di attacco ed un bordo di uscita, rendendola simile – su entrambi i lati con i quali trattiene la valvola a farfalla – ad un profilo superiore alare. Con questo profilo si diminuiscono le turbolenze e si facilita l’ingresso della colonna d’aria, accelerando il flusso d’aria intorno all’asta il quale, di riflesso, resterà più aderente alla parte della valvola a farfalla rivolta verso il condotto di aspirazione della testata. Nella immagine si può notare:
- valvola a farfalla;
- parte di materiale da asportare dall’asta di comando (in blu);
- nuovo profilo dell’asta.
Chiaramente, prima di andare a lavorare l’asta, verificate con cura il verso di montaggio!! Una volta rimontata, il bordo di attacco (la parte più grossa, in alto nell’immagine) deve essere rivolta verso la colonna gassosa in ingresso nel corpo farfallato, mentre il bordo di uscita deve essere rivolta verso il condotto di aspirazione della testata. Non si deve eccedere nella quantità di materiale da asportare. E’ sufficiente arrivare a togliere, nella zona di massima asportazione del materiale, al massimo 1,5 millimetri.
Ecco come apparirà l’asta di comando una volta lavorata… confrontatela con l’immagine nella pagina precedente…
Le viti di montaggio delle farfalle devono essere lavorate. Ad asta ancora sfilata dal corpo farfallato, montate provvisoriamente la farfalla completa di viti di fissaggio. Si deve quindi molare la testa delle viti e la parte sporgente sottostante sino a farle “annegare” nel profilo dell’asta. E’ un lavoro che implica mano ferma ed estrema precisione per evitare di andare a segnare inavvertitamente la farfalla. Sulla testa delle viti si dovrà quindi creare una tacca trasversale utile per andare ad operare con un giravite piatto infatti, molto probabilmente, la lavorazione farà sparire completamente l’innesto originale Torx.
Terminate le lavorazioni sull’asta di comando, si può iniziare a riassemblare i corpi farfallati. Le viti di tenuta delle valvole a farfalla devono essere assicurate con del franafiletti forte. In queste immagini si può apprezzare la lavorazione effettuata al condotto del corpo farfallato ed allo spigolo vivo di sfogo del carburante proveniente dall’iniettore. Nell’immagine a destra si può anche notare una vite di tenuta della farfalla, opportunamente lavorata e con la testa modificata con l’intaglio in luogo dell’innesto Torx.
Lavoro terminato!! inutile ricordare che il montaggio deve essere eseguito con la massima cura, lubrificando con attenzione ogni singola parte in movimento.
Come già detto, una volta terminata questa lavorazione, il tutto dovrà essere nuovamente regolato di fino per permettere di apprezzare e di gustare le differenze rispetto al componente originale.
In via prioritaria si dovrà eseguire una regolazione meccanica di tutto il farfallato.